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Soffermandosi sull'aspetto di una femminilità in mutamento e in movimen-to, il volume guarda alla storia da una prospettiva declinata al femminile e osserva la donna europea nel passaggio dal territorio marcatamente femminile (un pericoloso fronte domestico) al territorio maschile della guerra ("la zona proibita"), attraverso il lavoro di autrici che vissero in prima persona l'esperienza della prima guerra mondiale. Le riflessioni condotte sulle opere di matrice modernista di Enid Bagnold, Evadne Price, May Sinclair e Mary Borden, hanno permesso di tracciare il percorso che la scrittura femminile compie per rendere intellegibile l'esperienza parcellizzante e "inenarrabile" del primo conflitto moderno della storia, approdando a una prosa sperimentale e singolare.